Tenendo conto della guida sotto riportata, completare le attività previste per il modulo 2 ( attività gruppi base). |
GUIDA ALLA COSTRUZIONE DI PROGETTI COLLABORATIVI IN RETE Premessa: La COLLABORAZIONE è faticosa ma indispensabile per raggiungere una conoscenza profonda dei contenuti: implica sforzi notevoli da parte dei partecipanti, che devono adattarsi a un particolare contesto di apprendimento, ma li ripaga da molteplici punti di vista. Collaborare in rete richiede in più abilità specifiche, sia ai corsisti che agli organizzatori. La tabella seguente, realizzata col supporto della letteratura sull’argomento (Trentin, 2001; Comoglio e Cardoso, 2000) vuole essere un suggerimento alla conduzione di esperienze collaborative in rete, tenendo conto del fatto che non esistono “regole” universalmente valide, ma che l’efficacia del lavoro dipende di volta in volta dal contesto
1) FORMULARE UN OBIETTIVO CONDIVISO PER L’APPRENDIMENTO Significa definire in modo chiaro ed esplicito obiettivi e sottobiettivi che la classe virtuale dovrà raggiungere. Questo può essere fatto attraverso: · la definizione del PATTO FORMATIVO: è il primo gradino verso una reale collaborazione tra i soggetti (tutor e corsisti, docente e allievi, ecc..), ovvero una discussione iniziale collettiva sugli obiettivi, che devono essere di due tipi:
La forma che tale discussione può prendere è quella di una mailing list all’interno di un’apposita area di conferenza, creata ad hoc per il contratto formativo.Al suo interno i tutor chiedono ai corsisti, ad es., se i contenuti del corso risultano adeguati alle loro competenze, se qualche argomento è stato trascurato o meno e così via.Il vantaggio rispetto a una discussione analoga in presenza è la possibilità per tutti di intervenire senza rischiare di sovrapporre gli interventi, dando la possibilità anche ai meno reattivi di prendere parte alla discussione in un secondo tempo. · La presentazione e il CONFRONTO delle ASPETTATIVE: è importante iniziare un lavoro di gruppo invitando i partecipanti a presentarsi e ad esporre le loro aspettative in merito alle attività da svolgere; qualora infatti non dovessero essere in linea con quelle stabilite dai formatori, è possibile riformulare alcuni degli obiettivi in funzione delle nuove esigenze emerse. 2) PUNTARE ALL’ESPERIENZA QUOTIDIANA DEI PARTECIPANTI Qualora i contenuti siano ancorati all’esperienza quotidiana dei partecipanti, l’acquisizione di nuovi concetti risulta facilitata. Questo consente inoltre ai parteciapanti di applicare anche in altri contesti ciò che stanno apprendendo. Pertanto, se l’apprendimento collaborativo si basa sulla condivisione di problemi, interessi ed esperienze comuni, il tutor può facilitare lo scambio attraverso varie azioni:
3) FORMARE GRUPPI E SUPPORTARLI Un modo per promuovere esplicitamente la collaborazione in una classa virtuale è suddividere i corsisti in sottogruppi (è utile soprattutto con classi numerose e per aumentare la spinta motivazionale). In un secondo tempo è bene fornire un supporto iniziale ai gruppi nel definire regole, tempi e ruoli attesi del lavoro collaborativo; in particolare è utile che:
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